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L’otite esterna è un’infiammazione dell’epitelio del meato acustico esterno coinvolge per continuità il padiglione auricolare dell’orecchio. Alla base di tale infiammazione vi è l’infestazione da acari, batteri o lieviti.

Nel gatto gli acari sono spesso una causa primaria di otite; nel cane invece è più frequente l’infestazione da batteri o lieviti che di solito compaiono secondariamente ad alcuni fattori o malattie predisponenti (ad es. allergia, conformazione anatomica dell’orecchio).

Il fattore predisponente altera l’ambiente del condotto uditivo, consentendo lo sviluppo di infezioni opportunistiche e alterazioni patologiche che spesso complicano la risoluzione dell’infiammazione auricolare.

Sintomi

I segni clinici sono causati da prurito e dolore, che portano ad autotraumatismo. Questi sono rappresentati da scuotimento della testa e grattamento delle orecchie che portano ad eritema, alopecia, escoriazioni, lichenificazione del padiglione auricolare e della regione periauricolare.

L’essudato dell’orecchio può essere secco, crostoso o umido, e può variare di colore da giallo/verde a marrone/nero in base all’agente eziologico opportunista.

Eziopatogenesi

I batteri responsabili di otite esterna sono cocci (S. pseudointermedius, Streptococcus spp., Enterococcus spp.) e bastoncelli (Pseudomonas spp., Proteus spp., Corynebacterium spp., E. coli e Klebsiella spp.).

Alcuni soggetti che hanno otiti occasionali rispondo il più delle volte alla sola terapia topica. Se gli episodi sono ricorrenti allora bisogna sospettare la presenza di patologie sottostanti. In tal caso è di fondamentale importanza diagnosticarle quanto per un trattamento efficace.

Le cause possono essere primarie, predisponenti e perpetuanti. Le prime sono più frequenti ed hanno una causa che determina l’otite stessa; la seconda quando ci sono delle condizioni di predisposizione come razza, età ecc.; infine la terza quando si ripresenta più volte nell’arco di un determinato periodo di tempo e quindi non di facile risoluzione.

Cause primarie

Tra le cause primarie abbiamo corpi estranei, acariasi, cellulite giovanile, dermatite atopica, reazione avversa al cibo, dermatite da contatto, neoplasie delle gh. ceruminose ed altre malattie di origine ormonale, immunomediate e disordini della cheratinizzazione.

Cause predisponenti

Tra i fattori predisponenti abbiamo la conformazione più stretta dell’orecchio, e quindi maggiore accumulo di cerume, e mancata eliminazione dello stesso con anomalia di areazione; razze predisposte ad avere cute grassa; padiglione pendulo o che vengono eccessivamente lavati o che vivono in ambienti caldo umidi e quindi sono esposti ad un rischio maggiore.

Cause perpetuanti

Tra quelli perpetuanti abbiamo le infezioni batteriche tra le più frequenti sono quelle sostenute da S. pseudoindermedius, Pseudomonas spp. e Malassezie spp.

Quadro clinico

L’animale con otite solitamente presenta orecchio caldo e dolente e a volte con padiglione auricolare abbassato. Nelle forme iniziali si ha raccolta di cerume nel condotto uditivo con alterazione della sua consistenza, colore e odore. Frequentemente, l’animale incomincia a grattarsi e sempre più energicamente fino a crearsi delle lesioni gravi.

Otite eritematosa ceruminosa

L’otite può essere eritematosa ceruminosa, quando le cause possono essere otoacariasi, ipersensibilità, seborrea da disendocrinia e otite da malassezia, con presenza di eritema intenso, odore sgradevole e prurito iniziale o secondario.

Purulenta

Inoltre, l’otite purulenta è spesso causata da complicazione delle cause principali associata a proliferazione batterica e l’animale presenta dolore (otite acuta) in associazione a prurito (otite cronica), scolo purulento, odore sgradevole, rumore di sciacquettìo per la presenza di essudato purulento che spesso è bilaterale e di entità diverse.

Ulcerativa

Poi l’otite ulcerativa che è la complicazione dell’otite purulenta o legata a malattie autoimmuni che spesso porta alla formazione di ulcere visibili con l’otoscopio. L’otite iperplastica o proliferativa che è la forma cronica dell’otite esterna con presenza di proliferazioni papillomatose e occlusione del condotto uditivo.

Quando l’infiammazione passa più in profondità si ha la cronicizzazione dell’otite esterna con successiva perforazione timpanica; questa è indice di lesione grave che porta ad un anomalo portamento della testa che di solito è deviata, con disturbo conseguente dell’equilibrio e nistagmo.

Infine, è possibile rilevare la presenza di noduli all’interno del condotto uditivo esterno, neoplasie tipiche della tarda età, con manifestazione variabile secondo le cause.