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La dermatite atopica è una malattia ereditaria, associata ad una ipersensibilità, di tipo I, a specifici allergeni ambientali come pollini, muffe e acari della polvere domestica. Questi vengono inalati, ingeriti o assorbiti per via percutanea. E’ stato stimato che il 10% dei cani presenti atopia. La condizione dura tutta la vita e richiede un trattamento a tempo indeterminato.

Le razze più colpite dalla dermatite atopica

E’ indubbio che si sia una certa predisposizione genetica di alcune razze:

  • Basset Hound
  • Bulldog Inglese e Francese
  • Boxer
  • cane Corso
  • Carlino
  • Cavalier King Charles Spaniel
  • Cocker Spaniel/Cocker Americano
  • Dalmata
  • Dogo Argentino
  • Fox Terrier
  • Jack Russell Terrier
  • Labrador e Golden Retriever
  • Pechinese
  • Staffordshire Bull Terrier Bullmastiff/Mastif
  • Setter Inglese e Irlandese
  • Shar Pei
  • West Highland White Terrier.

Come si manifesta

La malattia si manifesta con prurito, eritema e infezioni batteriche secondarie, colpendo con frequenza animali sotto i 6 mesi di età con segni clinici tipici tra 1 e 3 anni.

Le sedi più colpite sono le aree facciali, i padiglioni auricolari interno ed esterno, regione ascellare, inguinale, perianale ed estremità distale degli arti.

Cavalier King Charles Spaniel

Le lesioni più comuni sono eritema e alterazione cromatica del mantello nelle aree di leccamento legato a prurito, alopecia autoindotta, iperpigmentazione, lichenificazione, scaglie, croste ed erosioni. Occasionalmente si possono osservare animali con starnuti inversi, congiuntiviti o riniti. Le otiti sono molto frequenti e coinvolgono principalmente la faccia concava del padiglione auricolare e la porzione ventrale del condotto uditivo.

La malassezia

Le infezioni batteriche secondarie da Staphylococcus spp. o Malassezia pachydermatis sono frequenti e non vanno sottovalutate, queste possono essere la riacutizzazione del prurito apparentemente controllato. Le infezioni stafilococciche si presentano con papule, pustole, collaretti epidermici, scaglie e croste. Mentre le infezioni da Malassezia si presentano con eritema, untuosità del mantello e opacizzazione dei fusti dei peli nelle aree cutanee poco areate, come la regione ventrale del collo o gli spazi interdigitali.

Terapia

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica si è sempre più interessata alle patologie del distretto cutaneo in particolar modo scoprire quali sono le cause scatenanti. Recenti studi, riportano insieme alle cause scatenanti endogene o esogene, un elemento fondamentale nello scatenarsi delle patologie acute e croniche come la dermatite atopica, che è l’alterazione della barriera cutanea.

La disfunzione della barriera cutanea sarebbe responsabile di un aumento della penetrazione percutanea di agenti patogeni, e anche di un aumento della perdita di acqua transepidermica (transepidermal water loss). Quest’ultimo sarebbe responsabile della xerosi, caratteristico nei processi infiammatori e immuno-allergici.

La ricerca scientifica sta facendo ulteriori studi riguardo la cura di tali patologie. Gli studi sono rivolti a nuove sostanze in grado di ripristinare il ruolo fisiologico di protezione della cute e riequilibrare le funzioni biologiche. Allo stesso tempo di riparare le strutture cutanee, laddove lesionate e regolare e recuperare la produzione dei lipidi di superficie che costituiscono il film idro-lipidico, alla base della permeabilità della barriera cutanea.

La gestione di questi pazienti richiede un’azione combinata. Da un alto l’eliminazione delle cause scatenanti come gli allergeni; dall’altro il controllo dei fattori di riacutizzazione (infezioni batteriche o fungine secondarie ed ectoparassiti), l’immunoterapia allergene-specifica e la terapia antinfiammatoria. Una combinazione di più trattamenti è il modo più efficace nel controllare la malattia.

Shampoo terapia

Alla terapia medica, si può stabilire un programma di shampoo terapia che ha azione coadiuvante. La shampoo terapia è l’utilizzo di uno shampoo medicato che presenta principi attivi specifici per le patologie cutanee.

L’impiego è solitamente di 1/2 volte la settimana nelle forme acute fino alla risoluzione e man mano si riduce la frequenza fino ad arrivare a uno shampoo ogni 3/4 mesi per il mantenimento delle condizioni di salute della cute e mantello. Questi prodotti possono essere utilizzati anche in profilassi e in associazione con schiume dermatologiche per ristabilire le condizioni ottimali.